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Project Mercury GTF Meeting

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Sabato 7 e Domenica 8 dicembre si è tenuta a Barcellona una riunione della Global Task Force (“GTF”) del Progetto Mercury, iniziativa internazionale che riunisce organizzazioni dei pazienti, clinici, ricercatori e società farmaceutiche con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di terapie per la FSHD e di renderle accessibili ai pazienti. In rappresentanza di FSHD Italia ha partecipato alla riunione il consigliere Nico Muratori, membro permanente con diritto di voto della GTF.

La prima giornata si è focalizzata sulle sperimentazioni cliniche in corso a livello globale, che attualmente sono cinque (Avidity Biosciences, Roche, Arrow Head, Dyne, Università di Nizza).

Sono intervenuti esponenti di Avidity, che hanno illustrato le modalità di azione del loro farmaco, il del-brax, la sottostante ipotesi terapeutica e i risultati preliminari riscontrati nella fase 1 / 2, ancora in corso.

Il del-brax mira a ridurre l’espressione dell’mRNA e della proteina DUX4 nei muscoli delle persone affette da FSHD. Consiste in un anticorpo monoclonale proprietario che si lega al recettore 1 della transferrina (TfR1) coniugato a un siRNA che ha come bersaglio l’mRNA di DUX4. Si tratta, in concreto, di un farmaco simile a quello sviluppato da Avidity per la distrofia miotonica, che attualmente sta concludendo i trial di fase 3.

I risultati preliminari, che mostrano una buona efficacia del farmaco sia sul piano biometrico che su quello funzionale, vanno tuttavia ancora valutati con cautela, data la ridotta ampiezza della coorte di pazienti coinvolta. Se ne saprà di più già dopo la fase 2, che riguarda una coorte molto più cospicua e la cui conclusione è attesa nella seconda metà del 2025.

Nell’occasione abbiamo appreso che Avidity ha intenzione di avviare la fase 3 della sperimentazione dalla metà del 2025, prima della conclusione di fase 2. Tale iniziativa, che comporta importanti investimenti prima ancora di aver ottenuto riscontri certi sul positivo esito di fase 2, testimonia la grande fiducia di Avidity nel suo del-brax e accelera i tempi di completamento dei trial clinici, dopo i quali potranno essere presentate domande di autorizzazione alla commercializzazione del farmaco alle autorità nazionali o sovranazionali competenti.

Nello stesso periodo, FSHD Italia ha preso contatti con Avidity con l’obiettivo di promuovere lo svolgimento dei trial di fase 3 anche in centri clinici italiani.

Al momento la società sta perfezionando il disegno della sperimentazione di fase 3 col fine di evitare risultati scientificamente deboli, che possono compromettere l’approvazione anche di terapie valide.

Nel corso della riunione, esperti della FSHD Society hanno illustrato le ragioni del fallimento del Losmapimod di Fulcrum, che nei mesi scorsi ha concluso la fase 3 della sperimentazione con esito negativo. Sostanzialmente, non si sono riscontrati vantaggi apprezzabili rispetto ai pazienti trattati col placebo né a livello di biomarcatori né a livello funzionale. Paradossalmente, gli indicatori funzionali hanno registrato un progresso per i pazienti trattati col Losmapimod, ma il progresso è stato analogo per i pazienti che avevano assunto il placebo.

I dati della sperimentazione, che Fulcrum non ha ancora reso disponibili e che potranno essere molto utili per i futuri studi in materia, saranno devoluti nei prossimi mesi da Fulcrum alla FSHD Society, che li renderà a sua volta disponibili per la comunità scientifica.

Sulla base di questa esperienza, la GTF ha deciso di subordinare future collaborazioni con l’industria farmaceutica al preventivo accordo per una tempestiva diffusione dei dati dopo la conclusione dei trial.

La seconda giornata dei lavori si è concentrata sulle attività in corso, nei singoli paesi e a livello centrale, in relazione ai tre filoni principali del Progetto Mercury (Trial readiness, Access e Sustainability).

In tema di Trial readiness, sono stati illustrati gli avanzamenti compiuti a livello nazionale nel popolamento dei registri dei pazienti, la cui disponibilità e completezza viene considerata cruciale per accelerare ai trial, specie se contemporanei, e contenerne l’onerosità. Registri dei pazienti completi e affidabili possono agevolare lo svolgimento delle sperimentazioni e ridurre l’investimento necessario per l’industria farmaceutica, invogliandola così a investire sulla ricerca di terapie per la FSHD.

E’ stata inoltre sottolineata la necessità di migliorare nei vari paesi le capacità organizzative e le strutture coinvolte nella gestione dei trial clinici e di investire risorse nella formazione dei pazienti, affinché si rendano disponibili per le sperimentazioni ma lo facciano sulla base di decisioni consapevoli e informate sull’impegno richiesto, sui rischi e sui possibili benefici.

Una società specializzata ha presentato un modello di intelligenza artificiale rivolto alla elaborazione di previsioni personalizzate sullo sviluppo della FSHD, basato sulla lettura quantitativa delle risonanze magnetiche e sulla misurazione dell’infiltrazione di grasso nelle fibre muscolari. Al momento, è emersa una correlazione positiva tra i risultati del modello e quelli derivanti da misurazioni del reachable workspace. Per i futuri sviluppi prevedono di stabilire una correlazione con altri indicatori funzionali. Un modello che fornisca previsioni personalizzate attendibili sullo sviluppo della malattia potrà essere utilizzato per ricavare evidenze più specifiche e convincenti nello svolgimento delle sperimentazioni cliniche.

Infine, sono state illustrate le attività che i gruppi di lavoro nazionali dovranno svolgere nei prossimi mesi per il filone Access, dedicato a predisporre preventivamente i dati che, una volta autorizzati i trattamenti, sarà necessario fornire ai sistemi sanitari o assicurativi nazionali per ottenere l’esenzione o il rimborso dei farmaci e renderli concretamente accessibili ai pazienti.

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In collaborazione con OMAR:

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