Nel mese di maggio viene celebrata la festa della mamma.
Mia madre purtroppo non c’è più ma, in un’altra forma o in un’altra dimensione, io la sento ancora. A volte mi scopro a pensare che devo chiamarla per sapere come sta oppure, svegliandomi, ricordo di averla sognata.
La sua assenza non è più dolorosa come all’inizio e, stavolta, vorrei ricordarla insieme a voi proprio nella giornata dedicata a tutte le mamme.
Voglio farlo raccontandovi il sogno fatto la notte scorsa.
Ero in una zona archeologica e camminavo su enormi lastre di marmo. Ai bordi ampi spazi pieni di colonne, statue ed oggetti vari.
Sapevo di dover continuare a camminare perché dovevo cercare mia madre. Ho proseguito su quella strada di marmo e finalmente la vedo. Era contornata da persone con le quali parlava animatamente. Ho continuato ad avvicinarmi ma, più andavo avanti, più di rendevo conto che mia madre era giovane! Indossava una maglia di lana a mezze maniche nera ed i suoi capelli, ondulati e con la riga da una parte, scendevano ai lati del viso mettendo in risalto i suoi occhi celesti; mamma sorrideva, gesticolava e stranamente non portava gli occhiali!
Poi di lato vedo arrivare il bigliettaio ma, pur sapendo di non aver pagato l’ingresso, non lo raggiungo e continuo ad avvicinarmi a mia madre. Una volta al suo fianco la prendo sottobraccio. L’ultima cosa che ricordo è quella di aver pensato “Tanto ha già pagato lei” e tutto, improvvisamente, mi è sembrato facile. Mi sentivo sicura e tranquilla e la sveglia mi ha trovato così. Ho provato a dare un senso a questo sogno, ma l’unico dettaglio che continuava a rimbalzarmi in testa, era la tranquillità che scaturiva dal fatto che fosse stata mia madre ad aver pagato!
A me hanno diagnosticato la distrofia Facio-Scapolo-Omerale all’età di 18 anni e oggi, a 63 anni, posso dire che se sono in grado di affrontare ogni impedimento, ogni peggioramento ed ogni ostacolo che questa malattia mi presenta, lo devo anche a mia madre! Mi è stata sempre vicina, ha assorbito le mie paure restituendomi forza, mi ha fatto capire che la vita dovevo e potevo disegnarla io, mi ha fatto intravvedere un futuro possibile senza fingere che le difficoltà non ci sarebbero state, ma le ha inquadrate per quello che sono: una parte integrante della vita! Non c’è nulla che possa impedirci di andare avanti. Mi sono spesso appoggiata a lei confidando dubbi e paure. Mamma mi ha permesso di tirare fuori una forza che neanche pensavo di avere. Oggi sono felice della mia vita, amo tutti gli aspetti che la compongono, tutti i tasselli belli e brutti perché sono parte di me.
Ed ora finalmente comprendo il significato delle parole “tanto ha già pagato lei”.
Tutta la forza che mi ha trasmesso è venuta fuori da lei che, per anni, ha inglobato dentro di sé tutta la negatività che io le riversavo addosso. Solo una volta, quando già era avanti negli anni, mi chiese scusa per avermi trasmesso la malattia. Per me è stata una gioia enorme poterla rassicurare ricambiando, in minima parte, tutto l’affetto che mi aveva dato.
Feci un respiro e risposi semplicemente: “Scusa mamma, mi stai dicendo che se lo avessi saputo avresti evitato di mettermi al mondo? Guarda che io sono felicissima di esserci e non smetterò mai di ringraziarti e sai che ti dico? Mi sarebbe proprio dispiaciuto non essere nata!” Ero sincera allora e lo sono ancora oggi quando dico di essere felice di esistere ed oggi, in questa giornata dedicata alle mamme, rivolgo ad ognuna di loro il mio “grazie mamma”.
